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Andie MacDowell

Viaggio nel cinema indipendente

in Cinema/Speciale

L’attuale periodo che stiamo vivendo, ha avuto ormai da circa un anno numerose e negative ripercussioni anche sull’industria cinematografica, rallentando o posticipando tutte quelle produzioni che necessitavano di tempi di realizzazione piuttosto lunghi, a fronte di budget elevati. Proprio partendo da questa premessa è ancor più interessante notare come, di fatto, il cinema sembra che si sia all’improvviso fermato. Eppure, spesso ci si dimentica di come non esistano soltanto le grandi produzioni hollywoodiane, anzi spesso e volentieri tra i film più meritevoli e che maggior consenso hanno riscosso tra critica e pubblico, non è affatto raro trovare delle produzioni che non nascevano con l’ambizione del film in grado di piacere a tutti, ma con l’unica ambizione di raccontare una bella storia. Verrebbe dunque da domandarsi cosa contraddistingue di fatto il cinema indipendente rendendolo realmente tale, ma soprattutto perché può essere considerato così fondamentale all’interno dei delicati equilibri dell’industria cinematografica. Esplorando con pazienza il catalogo di film proposti da alcune popolari piattaforme quali Netflix e Amazon Prime Video, non infatti così insolito imbattersi in titoli di cui probabilmente non avevamo mai sentito parlare e che, spesso e volentieri, nemmeno hanno mai potuto godere di una vera distribuzione cinematografica degna di tale nome.

Provando a visionare alcuni di questi film potrebbe capitarvi di notare sostanziali differenze in termini qualitativi, rispetto ad un film realizzato potendo contare su un budget importante, ad esempio per la mancanza di interpreti famosi o per una qualità tecnica inferiore agli standard che il mercato sembra voler costantemente proporre come unica via da percorrere. Eppure, ci sono tutta una serie di ragioni per cui i cinema indipendente riesce ormai da tempo nell’impresa di sfornare piccoli capolavori fantastici, ma nel corso della nostra analisi non intendiamo semplicemente spiegare il perché alcuni debbano essere considerati tali, ma per l’importanza che in generale assume il cinema indipendente e che anche in Italia inizia a muovere i primi passi verso possibilità e risultati un tempo impossibili da ipotizzare. Lasciateci spiegare il perché dovreste investire il vostro tempo verso questi piccoli titoli coraggiosi. Una buona parte di queste produzioni ha una trama stravagante, non convenzionale, persino grottesca in alcuni casi, ma fondamentalmente in grado di descrivere con pochi e semplici mezzi tecnici degli avvenimenti che in qualche modo riescono a creare un forte legame empatico con il pubblico. Titoli come Love After Love (interpretato dall’attrice Andie MacDowell), Green Room, Blue Jay, Neruda, Whiplash (vincitore di tre premi Oscar) e Mommy sono solo alcuni dei numerosi titoli che negli anni hanno saputo ritagliarsi uno spazio importante, emozionando e portando sul grande schermo qualcosa di diverso, o semplicemente di nuovo.

Certo, non è nostra intenzione affermare che un film indipendente sia nella maggior casi un titolo da considerare come un capolavoro imperdibile, ma semplicemente constatare come la qualità di un’opera cinematografica non passi necessariamente dalla presenza di un budget elevato. Al contrario, come spesso è accaduto negli anni, le maggiori qualità sono strettamente riconducibili a ciò che una pellicola è in grado di trasmettere per profondità contenuti, tematiche introspettive. Tutti elementi, però, che anche una produzione hollywoodiana potrebbe avere. Cosa rende allora un film etichettabile come indipendente? La sua stessa nomenclatura rappresenta di fatto un forte indizio, ossia una pellicola che generalmente viene prodotta senza che vi sia alla base un rapporto formale di dipendenza, uno schema, delle imposizioni commerciali, ma solo un filo conduttore dettato dall’autonomia – il cui rovescio della medaglia si rispecchia nel budget spesso e volentieri – e dalla piena libertà creativa. Tutto ciò si traduce solitamente in una pellicola che non ha alle spalle una grande produzione e che, spesso e volentieri, può essere prodotta persino dal regista stesso, senza il supporto di particolari mezzi tecnici ed economici. Un limite da non sottovalutare nel momento in cui si decide di approcciarsi verso la visione di un film del genere, eppure non è raro riscontrare in una di queste pellicole il cosiddetto effetto “friend feeling” a causa dell’originalità che la contraddistingue. Il più evidente aspetto positivo che la maggior parte delle persone nota nei film indipendenti è infatti che, nel complesso, tendono a trasmettere una forte sensazione di autenticità.

Ciò significa che normalmente non seguono l’esempio delle grandi produzioni, ma al contrario la loro bellezza si presenta sotto forma di originalità rispetto a ciò che generalmente viene distribuito con maggiore presenza sul mercato. Qualcuno potrebbe obiettare che i film indipendenti spesso tendono ad essere un po’ troppo sopra le righe e più stravaganti di quanto non abbiano bisogno per non conformarsi a uno stampo generico, altri potrebbero invece etichettarli come titoli che generalmente non sogno degni di nota. Forse la verità sta nel mezzo, come sempre, ed è da lì che nascono quelle pellicole che si distinguono dalla massa, ricollegando il tutto a quell’autenticità che abbiamo già citato in questa nostra analisi. Ovvero la possibilità ed anche il rischio di poter costruire il proprio stile e sentirsi molto più reali di quanto una grande produzione non sempre riesca a trasmettere. Su queste pagine dedicheremo molto spazio al cinema indipendente, con articoli, approfondimenti, recensioni ed interviste in cui speriamo di poter raccontare anche un pezzo di quell’Italia cinematografica che esiste a dispetto delle difficoltà di distribuzione nei cinema nostrani, perché pensiamo che i film indipendenti possano a volte sottovalutati e in realtà sono incredibilmente importanti. Gli argomenti ed i contenuti che un film indipendente può offrire sono però l’attributo chiave: tutti amiamo il cinema per le emozioni che è in grado di regalarci e non importa se il viaggio avviene su una futuristica astronave spaziale o a bordo di un furgoncino scassato. L’importante è partire ed avere il coraggio di rischiare, perdendosi nella bellezza del viaggio.

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