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Danilo Caravà - page 7

Danilo Caravà ha 80 articoli pubblicati.

Arianna Relocked – Recensione Teatro

in Teatro
Arianna Relocked

Nell’ambito della rassegna DonneTeatroDiritti di Pacta dei Teatri, e di PACTAsoundZONE vi presentiamo la nostra recensione dello spettacolo Arianna Relocked, digital contrafactum sul Lamento di Arianna di C.Monteverdi, ideato e realizzato da Canone Inverso

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Il mito della caverna 2.0

in Novità/Teatro
Immagine dell'articolo Il mito della caverna 2.0

Sempre più spesso la metafora più forte che si trova per esprimere la forzata digitalizzazione degli spettacoli, la vaporizzazione della presenza nei colori accesi, dei pixel dello schermo, è quella del mito della caverna di Platone. Le ombre proiettate sul muro della caverna cambiano aspetto, e stanno al passo con la nostra società contemporanea.

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Illogical Show – Recensione Teatro

in Teatro
Immagine tratta dallo spettacolo Illogical Show dei Trejolie

Nell’ambito della rassegna Teatro 2.0 Live Streaming “Ieri e Oggi” vi presentiamo la nostra recensione dello spettacolo Illogical Show, Teatro comico di situazione, ideato e realizzato dal trio Trejolie composto da Tomas Leardini, Marcello Mocchi e Daniele Pitari.

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Medea delle case popolari – Recensione Teatro

in Teatro
Immagine tratta dallo spettacolo Medea delle case popolari

Nell’ambito della rassegna digitale Portiamo il teatro a casa tua, ideata e creata da Mariagrazia Innecco, vi presentiamo la nostra recensione dello spettacolo Medea delle case popolari ha perso il centro, ideato e recitato dall’attrice Rossella Raimondi. Uno spettacolo che trova come scena della tragedia antica le nostre periferie, e la illumina con la luce del sorriso della commedia.

Quanti fonemi può contenere un singolo fiato? Quanto anima può stare nello spazio di un respiro? La risposta a questa domanda è tutta nella recitazione di Rossella Raimondi. Tu la senti parlare e ti esplode tutto un universo davanti agli occhi, ascoltandola senti che c’è un intero mondo carico dei colori di un quadro espressionista, c’è un’urgenza di mettere al mondo il proprio mondo, di condividerlo. E tra lei e Medea si ingenera immediatamente un’affinità elettiva, la natura dionisiaca di questa interprete si mostra in una recitazione tutta di pancia, da lupa verghiana. Trova il gioco brechtiano dei cartelli per l‘incipit di questo spettacolo, ci dice immediatamente che la sua Medea sarà unica, E avrà orgogliosa residenza nella periferia dell’impero/città. E se Testori aveva il suo dio di Roserio, la Barona avrà la sua dea, il suo personaggio che riscriverà la tragedia.

Risponderà di rimando con un sorriso alla beffa degli dei, con un occhio ad Aristofane e l’altro alla commedia dell’Arte. Il suo corpo è un perpetuum mobile, ed apre una competizione fino all’ultima battuta con la voce, entrambi battono sulla tastiera del testo scenico ad una velocità impressionante, e l’attrice non sbaglia la grafia di un gesto, e non manca di marcare una sola sillaba. Guarda frequentemente in macchina questa Medea, e lo fa con la forza visiva del primo piano di Maradona che festeggia l’ultimo gol dei mondiali contro la Grecia, sembra che gli occhi lascino tracimare il dio dell’ebbrezza, sembra la più convinta Arianna pronta a lasciarsi andare al corteo di Bacco. Ha uno stendino come compagno di scena, un meraviglioso objet trouvé di duchampiana memoria, una versione futurista, una geometrizzazione mondrianiana di Giasone. Inventa con esso mille coreografie, lo rende qualunque cosa.

Immagine tratta dallo spettacolo Medea delle case popolari

Restituisce a questo oggetto gli dei che Talete trovava in ogni cosa. Come la pipa di Magritte è tutto, ma qualcosa di diverso da un semplice stendino. Rappresenta l’esempio concreto della lezione di Peter Brook, come nell’essenzialità della scena si ritrovi tutto il potenziale della sostanza del fare teatro. Questa è la Medea in grado di accogliere in sé Euripide, Virginia Wolf, Alvaro, è la maga, quella che non può abitare nella “reggia” del centro città, la diversa che fa della sua diversità uno stendardo, un potente e tonitruante cri de guerre. Incarna anche gli altri, gli stranieri che abitano questa banlieu milanese. Ci restituisce ogni ritratto di questo mondo esotico, e si ha l’impressione di sentire lo sferragliare ideale degli appendini sul porta-abiti, e del frusciare dei vestiti dei personaggi e dei caratteri che, con rapidità fregolistica, riesce ad indossare e cambiare.

Con la furia di una Erinni chiede di essere riconosciuta, domanda di essere percepita, e quindi di poter essere su un palcoscenico, chiede il nostro sguardo ed il nostro ascolto con la forza di un mare in tempesta. Trova un’interattività con il pubblico, che sulla carta sarebbe impossibile nella smaterializzazione del digitale, eppure, dalla parte del monitor dello spettatore, si avverte distintamente l’odore di anima ed insieme della carne. E la suda tutta quell’anima Rossella Raimondi, traspira anche quella che non ha, ci dona tutto e anche di più. Quanto è generosa questa Medea delle case popolari nel darsi, nell’offrirsi sull’ara dell’altare multimediale, facendoci sentire lo sfrigolio ed il fumo invitante della parte della carne che era riservata alle divinità. Si mura nella sua stanza la protagonista, come il Pink dell’opera rock The Wall, e dopo tutto noi potremmo essere i mattoni di quel muro, trova una sua forma di protesta estrema.

Immagine tratta dallo spettacolo Medea delle case popolari

Si inventa una famiglia paradossale con lo stendino e dei figli-stendini che giocano l’estrema partita tra l’oggettività e la soggettività. Si inventa quella cattività, quella forma di esclusione, quasi fosse una sorta di rimedio omeopatico per combattere il male con il male. Ma quel muro non può che cadere, e la protagonista ha un sorriso che non può spegnersi, come la fiamma di Prometeo. La sua risata è lo spirito più vero, più autentico del komos, di quello stato di gioia, di entusiasmo, nel senso etimologico di avere la divinità dentro di sé, delle antiche cerimonie che celebravano la fertilità. È contenta di esserci Medea, di essere fra noi, ed idealmente sembra proporci il girotondo del finale di 8 ½ di Fellini, è la vita che non perde la sua luce, e si fa specchio per mostrarci che anche nella nostra si può riscoprire la stessa luminescenza.

Quando Rossella/Medea delle case popolari sorride, ci regala qualcosa di più di un semplice sorriso, ci dona la forza stessa, che sta dietro a quell’atto, quell’infaticabile, incrollabile spirito di un Tantalo che magari fallirà, ma, come ci ricorda Beckett, non importa, fallirà ancora, fallirà meglio. E visto che non ha un Euripide a disposizione per fornirle un deus ex machina, ovvero il dio sole che le presti il suo carro andarsene altrove, si inventa lei quel dio che dovrebbe salvarla. E ritrova tutta quella luce nel suo sguardo, negli occhi bistrati come quelli della Callas nel ruolo di Medea, e nella gioia e nell’euforia che traspare da quella decisa piega della bocca, da quell’arco che chiamiamo sorriso.

Immagine tratta dallo spettacolo Medea delle case popolari

Se questo articolo è stato di vostro interesse, vi invitiamo a leggere gli altri che troverete nella sezione teatro e le altre recensioni presenti sul nostro sito. Non scordate inoltre di ascoltare il nostro podcast per approfondire la conoscenza del vasto mondo teatrale.

Smartuorc – Recensione Teatro

in Teatro

Nell’ambito della rassegna Teatro 2.0 Live Streaming “Ieri e Oggi” vi presentiamo la nostra recensione dello spettacolo Smartuorc – La vita ai tempi del pane fatto in casa, un monologo comico per descrivere le difficoltà della vita domestica 2.0, quando ci si prepara alla ennesima call con una giacca per la webcam, ed un paio di ciabatte fuori inquadratura.

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La signorina Else – Recensione Teatro

in Teatro
Immagine tratta dallo spettacolo La signorina Else

Nell’ambito della rassegna Teatro 2.0 Live Streaming “Ieri e Oggi” vi presentiamo la nostra recensione dello spettacolo La signorina Else, che ha dato modo di gettare uno sguardo digitale su uno dei personaggi femminili che meglio riescono a restituire il sentore, il gusto dell’anima. Else non è semplicemente Else, è someone Else, è l’associazione libera di freudiana memoria di un pensiero che si dipana di fronte agli occhi dello spettatore.

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Il meglio di Radio Koryphaios – Puntata 2

in Podcast

Benvenuti nel consueto appuntamento del lunedì con il meglio di Radio Koryphaios, puntata 2 del nostro podcast dedicato al mondo del teatro. Questa rubrica intende dunque raccontarvi in maniera amichevole ma rigorosa tutto ciò rappresenta l’essenziale del teatro.

Anche se manterremo lo sguardo rivolto al presente, non mancheranno le occasioni per approfondire personaggi e testi attraverso una visione storica, che segue l’evoluzione teatrale dalle origini fino ai giorni nostri e proprio per questo riteniamo interessante per avvicinarsi artisticamente e culturalmente a questa arte.

Ogni nostro appuntamento, che potrete ascoltare avviando il player sottostante, vuole rappresentare un piacevole spazio all’interno del quale tenervi delicatamente compagnia mentre le parole rappresenteranno un vero e proprio strumento di resistenza contro l’appiattimento di argomenti che troppo spesso capita di ascoltare nel quotidiano. Dunque, non ci resta che augurarvi un buon ascolto del nostro podcast.

Avete voglia di ascoltare le altre puntate de Il meglio di Radio Koryphaios oppure uno dei nostri aggiornamenti settimanali? Visitate la sezione Podcast del nostro sito.

Weekly update di Radio Koryphaios

in Podcast

Eccoci giunti all’aggiornamento settimanale con le ultime puntate di Radio Koryphaios, il nostro podcast dedicato al mondo del teatro. Potrete ascoltare i contenuti trasmessi negli ultimi sette giorni

Anche se manterremo lo sguardo rivolto al presente, non mancheranno le occasioni per approfondire personaggi e testi attraverso una visione storica, che segue l’evoluzione teatrale dalle origini fino ai giorni nostri e proprio per questo riteniamo interessante per avvicinarsi artisticamente e culturalmente a questa arte.

Ogni nostro appuntamento, che potrete ascoltare avviando il player sottostante, vuole rappresentare un piacevole spazio all’interno del quale tenervi delicatamente compagnia mentre le parole rappresenteranno un vero e proprio strumento di resistenza contro l’appiattimento di argomenti che troppo spesso capita di ascoltare nel quotidiano. Dunque, non ci resta che augurarvi un buon ascolto del nostro podcast.

Avete voglia di ascoltare le altre puntate de Il meglio di Radio Koryphaios oppure uno dei nostri aggiornamenti settimanali? Visitate la sezione Podcast del nostro sito.

Il meglio di Radio Koryphaios – Puntata 1

in Podcast
Podcast di Radio Koryphaios su Il Teatrante

Benvenuti nel consueto appuntamento del lunedì con il meglio di Radio Koryphaios, puntata 1 del nostro podcast dedicato al mondo del teatro. Questa rubrica intende dunque raccontarvi in maniera amichevole ma rigorosa tutto ciò rappresenta l’essenziale del teatro.

Anche se manterremo lo sguardo rivolto al presente, non mancheranno le occasioni per approfondire personaggi e testi attraverso una visione storica, che segue l’evoluzione teatrale dalle origini fino ai giorni nostri e proprio per questo riteniamo interessante per avvicinarsi artisticamente e culturalmente a questa arte.

Ogni nostro appuntamento, che potrete ascoltare avviando il player sottostante, vuole rappresentare un piacevole spazio all’interno del quale tenervi delicatamente compagnia mentre le parole rappresenteranno un vero e proprio strumento di resistenza contro l’appiattimento di argomenti che troppo spesso capita di ascoltare nel quotidiano. Dunque, non ci resta che augurarvi un buon ascolto del nostro podcast.

Avete voglia di ascoltare le altre puntate de Il meglio di Radio Koryphaios oppure uno dei nostri aggiornamenti settimanali? Visitate la sezione Podcast del nostro sito.

Al via il podcast dedicato al mondo del teatro

in Podcast
Podcast teatro Il Teatrante

Con oggi inauguriamo una nuova sezione del nostro magazine, ospitando un podcast dedicato al mondo del teatro. Radio Koryphaios è uno spazio dedicato, dove il lettore diventa ascoltatore per essere condotto a riscoprire il filo prezioso che lega il teatro alla tradizione della radio, tutto da ascoltare.

Attraverso tre appuntamenti settimanali focalizzeremo l’attenzione sull’analisi di numerosi temi ed argomenti, raccontandovi una moltitudine d’interessanti storie e di personaggi che non mancheranno di coinvolgervi. Questo è il teatro che noi vogliamo raccontarvi, per rivivere con voi le emozioni di un’esperienza unica e indimenticabile. Squarci di un dietro le quinte, ideale ma così tremendamente reale, che rappresenta per molti un universo particolarissimo.

Attraverso curiosità, situazioni e ricordi degli artisti che saranno nostri ospiti, stimolanti ma anche illuminanti e significativi, ogni episodio vi aiuterà a comprendere meglio l’autenticità del fuoco che scorre nella nobile arte che tutti noi amiamo. Il lunedì ed il venerdì saranno i giorni in cui proporremo il meglio del nostro podcast dedicato al mondo del teatro, trasmesso nel corso dell’ultimo anno, mentre invece il mercoledì sarà dedicato alla pubblicazione delle puntate trasmesse nell’ultima settimana per consentirvi di non perdere nemmeno un aggiornamento.

Se l’ascolto del nostro podcast vi ha soddisfatto, ma la vostra sete di conoscenza verso il teatro non è ancora placata, v’invitiamo a proseguire con la lettura della nostra rubrica sui mestieri del teatro, ricca di interessanti riflessioni, aneddoti e approfondimenti che vi aiuteranno a comprendere al meglio attorno a quali figure si sviluppa uno spettacolo.

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