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Il cinema estero – I film francesi

in Cinema/Rubrica

Se siete tra coloro che hanno la passione per la cinematografia oltre che per il cinema, potreste avere qualche vago ricordo di come tutto ebbe inizio. L’industria cinematografica ha infatti avuto origine in Francia, grazie al successo dei celebri fratelli Lumière che possono essere definiti come l’elemento catalizzatore che portò alla nascita di alcune importati case di produzione come la Gaumont  fondata da Lèon Gaumont nel 1895, e la Pathé Frères, fondata da Charles Pathé nell’anno seguente. Una menzione d’onore va anche ad una terza, Le Film d’Art, che per quanto abbia avuto una più breve esistenza, riuscì comunque a lasciare un segno nella cinematografia di quell’importante periodo storico. Per molto tempo, la Pathé e la Gaumont hanno definito quelle regole che tuttora restano valide per l’industria cinematografica, ma cosa conosciamo oggigiorno del cinema francese? Per quanto possa apparire strano, vista la premessa iniziale di questo articolo, il trascorrere del tempo non ha portato ad un’espansione del cinema francese tale da poterne constatare tuttora gli effetti, per quanto il contributo fornito ad oggi sia stato straordinario.

Vi basti riflettere ad esempio su quali e quanti film d’Oltralpe possiate aver visto nel recente periodo. In qualche modo è come se vi fosse una regola non scritta per cui ad eccezione delle grandi produzioni statunitensi, il cinema debba restare all’interno di confini invisibili da non superare. Eppure, il cinema francese, oggetto di questo nostro primo speciale dedicato ai film prodotti all’estero, non è certo sconosciuto ed anzi nel corso degli anni si è sempre ritagliato un ruolo di prestigio all’interno del panorama artistico internazionale, risaltando sicuramente in maniera significativa rispetto ad altri Paesi a noi confinanti. Se solo volessimo citare alcuni nomi a titolo di esempio, ci sarebbe l’imbarazzo della scelta vista la moltitudine di esponenti presenti e sicuramente non sarebbe che una piccola goccia in un mare sconfinato, ma per pura intenzione di voler stuzzicare la vostra memoria non possiamo non nominare personaggi illustri del calibro di François Truffaut, Jean-Paul Belmondo, Brigitte Bardot, Luc Besson, Alain Delon, Gérard Depardieu, Vincent Cassel, Jean Reno e Marion Cotillard. In pratica generazioni e generazioni di artisti che hanno conferito al cinema francese quella particolare atmosfera che tanto spesso ha caratterizzato e reso uniche alcune produzioni. Sarebbe dunque lecito domandarsi come mai ad oggi non sia così frequente vedere un film francese recente trasmesso sulle nostre reti televisive o proiettato nei nostri cinema. Un interrogativo che è indubbiamente legato ad accordi di distribuzione che non sono semplici da decifrare e che certo non ha a che fare, come menzionato, con la qualità intrinseca dei film d’Oltralpe che vengono prodotti ogni anno.

Davvero un peccato, se pensiamo a quanti capolavori il recente passato ha saputo regalarci, quali ad esempio Léon, Le Fabuleux Destin d’Amélie Poulain (Il favoloso mondo di Amélie), La nuit américaine (Effetto notte), Le Havre (Miracolo a Le Havre), Un prophète (Il profeta) ed infiniti altri. Non è però nostra intenzione, in questa sede, andare a tracciare una sorta di classifica o elenco di film che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita, ma fare un passo in più nell’approfondire cosa rende il cinema francese diverso dal nostro e per certi versi quasi contrapposto ideologicamente a quello di stampo hollywoodiano, a cui quotidianamente siamo esposti. A prescindere dal doveroso e naturale ricambio generazionale che vi è stato nel corso degli ultimi decenni, che non sempre è andato di pari passo con un’evoluzione in termini stretti, è bene sottolineare come in generale si possa comunque apprezzare un tentativo di proporre qualcosa di nuovo e vario. Non tanto per la modalità di esposizione delle pellicole o chissà quali innovazioni a livello di regia, quanto piuttosto per la volontà non palesemente dichiarata di poter offrire una serie di sfumature sufficientemente credibile e nella quale il pubblico possa riconoscere la volontà di rappresentare storie diverse, dal comico al sociale. Questa tesi è supportata anche dai fatti, in quanto sia la critica che il pubblico hanno spesso premiato le commedie francesi, nelle quali pur essendo presente una ben studiata comicità e satira, si ha sempre l’impressione che vi sia qualcosa oltre la superficie. Una storia nella storia che spesso contribuisce a dare una nuova dimensione allo spettatore presentando un risvolto drammatico come catalizzatore per elevare lo spessore della trama ad un livello superiore.

Rispetto al nostro cinema, inoltre, è possibile constatare anche delle differenze in termini di quantità nel momento in cui si sconfina nei cosiddetti “film impegnati”, non perché in Italia non se ne producano ma perché numericamente pare che il confronto sia nettamente a favore della Francia, non fosse altro per la presenza di diverse unicità all’interno delle storie raccontate, che caratterizzano uno specifico tessuto culturale e sociale. Grazie soprattutto alla scelta di puntare su temi anche scomodi, trattandoli senza proporre verità incontrovertibili, ma riuscendo a far riflettere il pubblico su argomenti importanti quali il rispetto della laicità, i confronti interculturali e intergenerazionali, l’integrazione, le condizioni sociali ed i conflitti che queste determinano. Argomenti che certamente vanno a caratterizzare e differenziare il cinema Francese dandogli dei connotati ben distinti e che, a nostro avviso, meriterebbero più spazio. Molteplici argomenti che rendono queste produzioni meritevoli di visione e che possono rappresentare una valida alternativa, ma che vanno cercate con attenzione grazie alle possibilità offerte dalle piattaforme che ormai da qualche anno si accompagnano ai canali televisivi. Speriamo di aver solleticato la vostra curiosità e voglia di esplorare nuovi orizzonti cinematografici, cercheremo di percorrere quante più tappe possibili nel nostro lungo viaggio ma per il momento non possiamo che salutarvi con un quanto mai azzeccato vive la France!

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