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La ruota della fortuna

Il cinema estero

in Rubrica

Quante volte vi sarà capitato di staccare la spina dalla vita di tutti i giorni e rilassarvi con un buon film. Altrettante saranno state le occasioni in cui, nel buio di una sala cinematografica, avrete assistito ad un lungometraggio il cui cast artistico comprendeva un attore o un regista a voi noto, piuttosto che appartenere ad un genere cinematografico o ad una saga che rientrava nelle vostre preferenze. Fin qui nulla di inconsueto, ma vi siete mai domandati da dove provengono, per lo più, i film che avete visto e che solitamente scegliete di guardare? Soprattutto, vi siete mai domandati quali film è possibile vedere e quali, pur essendo altrettanto validi, non avete né visto né mai sentito nominare in Italia?

Partendo da queste premesse, è bene sottolineare come negli ultimi anni non siano stati rari i casi in cui un film straniero è stato preso d’ispirazione per realizzarne una versione italianizzata, un adattamento in grado di risultare appetibile anche al pubblico nostrano per contesto sociale e perimetro culturale. Un processo che in ambito televisivo esiste a dire il vero già da alcuni decenni e che ha consentito allo spettatore di familiarizzare con format che sono entrati poi nel nostro quotidiano. Pensate ad esempio a La ruota della fortuna, che in passato ha rappresentato uno dei quiz televisivi a premi più popolari tra il pubblico italiano, ma che in origine nasce dal format statunitense Wheel of Fortune, presente sull’emittente NBC. Allo stesso modo, volendo fare un esempio più strettamente attinente al contesto cinematografico, dalla fortunata commedia francese Bienvenue chez les Ch’tis (Giù al nord) ne è stato tratto un remake in versione italiana di cui avrete forse sentito parlare è che avuto come titolo Benvenuti al sud. Potrebbe dunque sembrare, a fronte di questo esempio, che in realtà la circolazione di film stranieri, adattati o meno, all’interno del nostro territorio sia un fenomeno ormai frequente e ben collaudato. Niente di più falso. Fin da quando il cinema ha avuto origine, infatti, evolvendosi poi verso il formato digitale e diventando sempre più variegato grazie alla nascita di svariati canali dedicati alla diffusione e distribuzione dell’opera filmica, non sempre le possibilità di poter vedere più contenuti ha corrisposto ad un reale ampliamento dei confini che l’industria cinematografica ancor oggi sembra voler mantenere. Quelli che sono aumentati, soprattutto nel recente periodo, sono certamente le vie d’accesso verso il consumatore, ma non in maniera direttamente proporzionale all’estensione geografica dei film che potrebbe capitare di vedere.

Vi basti riflettere, ad esempio, su quanto possa essere semplice ricordare il titolo di un film statunitense o italiano visto nel corso dell’ultimo anno rispetto ad un titolo prodotto in paesi come la Francia, la Germania o la Spagna e che potrebbe essere stato distribuito al cinema o trasmesso in televisione. Evidentemente la cosiddetta globalizzazione ha regole non scritte che non si adattano al mercato cinematografico. Se da un lato questo ha portato, occasionalmente, ad un processo di adattamento di alcuni film verso un pubblico territorialmente differente ma in grado di poterne ugualmente decifrare quegli elementi utili ad apprezzare una produzione cinematografica, dall’altro sono stati mantenuti alcuni vincoli dettati per lo più da esigenze commerciali ma mai supportati da reali dati. Così ancora ad oggi accade che il cinema, pur rappresentando nella sua modernità di linguaggio sempre al passo con i tempi un ideale rappresentante del mass market, in grado dunque di raggiungere chiunque, manchi di compiere quel piccolo passo in avanti che potrebbe ridefinire culturalmente i nostri gusti. In linea con questo scenario, il panorama cinematografico che ci circonda è molto più articolato di quanto si possa pensare, in quanto include non solo i film prodotti (sempre meno) nel nostro paese o le produzioni hollywoodiane che rappresentano gran parte del mercato, ma anche numerose produzioni straniere che meriterebbero comunque altrettanta attenzione, per quanto non sempre distribuite come meriterebbero.

Negli appuntamenti che seguiranno, vorremmo dunque assecondare la rivoluzione che negli anni ha permesso al mercato cinematografico di espandersi andando a soddisfare sempre più le esigenze d’intrattenimento del pubblico, puntando i riflettori su film di origine estera, attraverso un viaggio che siamo certi riserverà molto sorprese anche per i più assidui cinefili. La differenziazione di generi e stili, correlati a contesti culturalmente anche molto distanti tra loro, rappresenta infatti a nostro avviso un bene artistico nel teatro quanto nel cinema ed è per questo che cercheremo non soltanto di dare lustro a pellicole già note, ma anche a tutte quelle produzioni recenti o meno che potreste aver voglia di andare a cercare. In un’epoca in cui sempre più le nuove piattaforme digitali consentono al consumatore di accedere a titoli provenienti da tutto il mondo ed ancor più oggi dove si ha davvero voglia di respirare il cinema in ogni sua forma, fare nuove esperienze non potrà che far dunque bene arricchendo la personale esperienza filmica di ognuno attraverso un variegato e non prevedibile viaggio verso destinazioni e temi che le grandi produzioni contemporanee non sempre consentono di raggiungere. Perché il cinema è fatto di esperienze da vivere, assaporare e condividere attraverso storie che mai avremmo pensato potessero esistere e che spesso sono meno distanti da noi di quanto si potrebbe pensare.

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