Quello che tu non vedi - Recensione Cinema

Quello che tu non vedi – Recensione Cinema

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Quello che tu non vedi è una commedia romantica dai forti connotati drammatici disponibile a partire da oggi su Amazon Prime Video. Il filo conduttore della pellicola è l’amore e ciò che riesce a guarire, è proprio il caso di dirlo, pur nell’alternanza di vari stati d’animo e sentimenti che nel

corso della vicenda andranno a susseguirsi in maniera incalzante ed intensa. Il risultato, che possiamo anticipare essere stato pienamente raggiunto, altro non che la conseguenza dell’amore negli effetti positivi che è in grado di lasciare all’interno di un individuo. Una sorta di vera e propria medicina delle emozioni, non certo facile da assumere senza controindicazioni ma che, come nella vita reale, saprà scatenare i più efficaci meccanismi d’interazione psicofisica all’interno di una storia che sarà tutt’altro che banale e scontata.

Quello che tu non vedi - Recensione Cinema

Il protagonista della vicenda, Adam (interpretato da Charlie Plummer, vincitore del Premio Marcello Mastroianni come miglior attore emergente a Venezia 74° per Lean on Pete) è apparentemente un adolescente come tanti altri della sua età. Coltiva il sogno di poter diventare un giorno uno chef, ma per quanto si applichi e risulti avere tutte le carte in regola per riuscirci, possiede un carattere introverso che in realtà non rappresenta che la cosiddetta punte dell’iceberg. Ed infatti è proprio partendo dalle scene iniziali che lo spettatore inizierà ad affezionarsi al ragazzo entrando empaticamente in sintonia con lui e cercando di comprenderne meglio i problemi che caratterizzano la sua esistenza. Un racconto che viene portato avanti attraverso una narrazione sensibile e che non trascura alcun dettaglio ma anzi lascia che tutto prenda forma con la calma necessaria.

Quella stessa calma che purtroppo sembra rappresentare un miraggio per Adam, in quanto purtroppo il ragazzo soffre di una forma di schizofrenia. Una condizione che lo porta ad avere allucinazioni visive, nelle quali numerosi amici immaginari si manifestano rendendo complesse situazioni ed interazioni sociali in apparenza normali e causandogli non pochi problemi nel quotidiano rapportarsi con il prossimo. Da uno di questi episodi accade, infatti, che egli sia espulso a causa di un incidente durante una lezione di chimica e debba frequentare una scuola privata per poter conseguire il diploma. La situazione diventa più instabile ed i problemi con i nuovi compagni non tardano ad arrivare, nel tentativo sempre più difficile di non manifestare pubblicamente le visioni di cui soffre. È a questo punto però che accade una svolta nella vicenda, con l’entrata in scena di Maya (Taylor Russell), che avrà molteplici effetti positivi.

Quello che tu non vedi - Recensione Cinema

L’elemento catalizzatore portato dalla sincerità della ragazza unita alla sua intelligenza avrà un effetto dirompente sulla vita di Adam, che inizierà a far posto all’amore. Non soltanto, grazie a Maya riuscirà per la prima volta ad aprirsi verso gli altri. Superando quegli ostacoli che prima gli erano sempre sembrati insormontabili, il ragazzo saprà finalmente osservare con gli occhi del cuore anche la sua famiglia sotto una luce differente e questo lo porterà ad affrontare una nuova sfida: cercare di andare oltre la sua condizione e provando, come mai lo aveva fatto in passato, a vivere serenamente e nonostante tutto. Quello che tu non vedi (Words On Bathroom Walls in originale) è un film ben diretto da parte del regista Thor Freudenthal. Ottime le interpretazioni del cast, che ci hanno convinto da subito. L’eccellente trasposizione dell’omonimo libro di Julia Walton da cui è tratto consegna allo spettatore una pellicola che offre numerosi spunti di riflessione interessanti.

L’aver trattato un tema delicato come quello della schizofrenia non era un compito facile ed il rischio di affrontarlo superficialmente o ricorrendo ad alcuni stereotipi fin troppo abusati a livello narrativo in altre pellicole era dietro l’angolo. Parliamo infatti di un argomento dove inciampare in interpretazioni utili a spettacolarizzare più che a raccontare sarebbe stato semplice. Eppure alla sceneggiatura va il merito di riuscire a supportare lo spettatore senza incertezze, offrendo un quadro articolato di un mondo, quello della schizofrenia, che ancor oggi in continua evoluzione. Per questo abbiamo molto apprezzato lo sviluppo della storia e l’evoluzione che è possibile constatare nel percorso di adattamento di Adam in quella che normalmente rappresenta la fascia di transizione verso l’età adulta già di per sé complessa. Quello che tu non vedi offre una visione aperta e positiva lanciando un bel messaggio e ricordandoci che l’amore, anche nelle situazioni che sembrano più difficili, rappresenta un potere talmente forte da consentirci di guardare oltre al quotidiano, verso l’orizzonte rappresentato dai nostri sogni.

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